Mastoplastica riduttiva
Quando il seno è troppo grande: riduzione mammaria.
Chi ne ha poco sta male in un verso e chi ne ha troppo.. un vestito non indossato alla perfezione,.un costume da bagno di due misure diverse, l’imbarazzo di portare il peso di un seno sproporzionato, che modifica spesso anche il modo di camminare, curvo, per nascondere quello che è in più.
Indicazioni all’intervento
I disturbi da ipertrofia mammaria, cioè sviluppo eccessivo della ghiandola mammaria, che spesso costituiscono indicazione all’intervento chirurgico, sono dovuti a dolori al collo e al dorso, solchi sulle spalle, prodotti dalle bretelle del reggiseno per il peso eccessivo delle mammelle, pesantezza e senso di fastidio per il peso delle mammelle, intertrigine dei solchi sottomammari, cifosi di tipo senile e difetti di atteggiamento. Tutta questa situazione ha dei risvolti psicologici sulla paziente non indifferenti che si manifesta principalmente con insicurezza, ritenendo, a volte, grottesco il proprio aspetto. Essa schiva Io sport, perché l’abbigliamento necessario mette in risalto la sua figura sgraziata, e perché l’impedimento fisico non le consente di muoversi con agilità. Spesso essa non riesce a stabilire un rapporto eterosessuale normale con i suoi coetanei.
Tutto ciò costituisce una indicazione all’intervento chirurgico.
Intervento chirurgico
Non sto a dilungarmi sulle tecniche operatorie, in quanto ve ne sono tante ugualmente valide. Ciò che è importante sapere è che la sensibilità dell’areola viene conservata, e, essendo risparmiata anche una parte di ghiandola,. viene mantenuta la possibilità di allattamento.
L’intervento ha una duplice funzione: quella di ridurre la massa mammaria , rimodellando la ghiandola e il tessuto adiposo conservati,e di sollevare il seno. Le cicatrici saranno sempre tre, una periareolare, intorno al capezzolo, una verticale, dal capezzolo al solco ed una orizzontale, che si nasconde nel solco sottomammario,nei seni eccessivamente grandi. A volte si può evitare la cicatrice nel solco sottomammario allungando la cicatrice verticale, nei seni modestamente grandi.
La lunghezza delle cicatrici dipende dalla quantità di tessuto che deve essere asportato. Queste cicatrici però con il tempo tendono a schiarirsi e a confondersi con i tessuti circostanti. Infatti la periareolare si confonde tra il chiaro della pelle circostante il capezzolo e la pelle scura del capezzolo stesso, la cicatrice verticale diventa, con il tempo, come una smagliatura e quella nel solco sottomammario viene nascosta dalla piega naturale del seno.
Complicazioni
Sono quelle legate a qualsiasi tipo di intervento chirurgico, evitabili con l’osservanza di quelle raccomandazioni che il chirurgo è solito fare. L’Intervento viene effettuato in anestesia generale, in ambiente qualificato.
I ematoma: si evita con una scrupolosa emostasi intraoperatoria e bendaggio postoperatorio
2 infezione : evenienza rarissima, se si effettua l’intervento con massima asetticità e scrupolosità.