Smagliature
Le smagliature rappresentano delle lacerazioni delle fibre elastiche che sono contenute nella pelle, visibili a chi le osserva come lunghe strie dapprima rosse (nel fatto acuto) poi madreperlacee, a distanza di tempo. Queste saranno più numerose nelle donne che presentano una pelle poco elastica che tenderà a “stracciarsi” sotto lo stimolo della “distensione”.
L’altro aspetto è l’accumulo di grasso sui vari distretti del corpo e, in special modo, sull’addome.
E’ importante ricordare che la parete addominale risente di questo particolare stato, distendendo e stirando i muscoli che fanno parte di questo distretto corporeo: i muscoli retti dell’addome.
Prevenire è meglio che curare: è un saggio adagio. Oggi abbiamo gli strumenti adatti per una efficace prevenzione, attraverso diete bilanciate, ginnastiche pre parto, cure e trattamenti estetici che rendono più elastica la pelle. Ma se tutto ciò non è stato sufficiente?
Alla fine della gravidanza avviene un assestamento generale della pelle. Infatti la cute dell’addome rientra, per effetto dell’accorciamento delle fibre elastiche contenute nella pelle, lasciando nelle persone meno fortunate il segno inequivocabile delle smagliature. Esse sono presenti in genere intorno all’ombelico, in regione sovrapubica e a volte in regione sovraombelicale. E ancora può residuare una lassità dei muscoli retti dell’addome. Questa lassità la si può osservare più vistosamente nei soggetti molto magri, che presentano quella antiestetica pancetta, che non è di origine adiposa, ma è dovuta proprio al cedimento dei suddetti muscoli.
Allorché dopo il fatidico anno trascorso dal parto (è in genere il tempo che si aspetta fisiologicamente perché si ritorni “come prima”) ci si ritrova a riesaminare la propria silouette, lo specchio ci rivela ciò che accuratamente si nasconde sotto gli abiti, ma che con l’estate in un costume è difficilmente celabile: la pancetta e le smagliature.
L’ultima spiaggia a cui si ricorre è quella della chirurgia plastica.
Gli interventi chirurgici per eliminare la fastidiosa pancetta sono la Lipoaspirazione o la Liposcultura ad ultrasuoni e l’Addominoplastica.
Indicazioni
Le prime due tecniche chirurgiche sono consigliabili in quei soggetti che presentano un eccessivo accumulo di grasso sull’addome, senza presenza di smagliature e con integrità dei muscoli addominali, tonici e trofici.
L’addominoplastica invece è consigliabile in presenza di un addome flaccido con parete muscolare lassa.
Se la liposcultura e la liposuzione classica non lasciano praticamente segni visibili (ricordo che attraverso fori di pochi millimetri si introduce una cannula che scioglierà il grasso in eccesso con l’azione degli ultrasuoni, o aspirerà lo stesso grasso con la tecnica classica), l’addominoplastica lascerà una cicatrice più o meno lunga in regione sovrapubica che si continua lateralmente per una lunghezza variabile. Questa cicatrice è però perfettamente contenuta anche in un costume molto ridotto.
Durante l’esecuzione dell’addominoplastica si ha la possibilità di rinforzare la parete muscolare con una plastica dei retti dell’addome, che formerà un vero e proprio panciotto contenitivo, di intervenire su possibili ernie addominali e, infine, di eliminare parte delle smagliature presenti sulla cutedell’addome: precisamente andranno via tutte le smagliature che sono presenti dall’ombelico al pube e nelle regioni laterali dell’addome. E’ ovvio che andranno via anche le cicatrici presenti sulla parete addominale come quelle di pregressi tagli cesarei etc.
L’effetto di tale intervento sarà un ripristino del giro vita e una rinnovata piattezza dell’addome, che ci permetterà di indossare tranquillamente un abito aderente.