Botulino: si o no?

E’ argomento molto dibattuto l’utilizzo o meno del botulino in medicina estetica, degli ultimi giorni la dichiarazione di Pamela Anderson che ha detto basta ai ritocchini perchè “Non mi riconoscevo più. Non è roba per me“.

 

foto 2Ebbene, facciamo un po’ di chiarezza: la tossina botulinica, in mani abili ed esperte, dà risultati fantastici. Infatti non tutti possono utilizzarla, a meno che non conoscano l’anatomia perfettamente, cioè inserzioni muscolari, passaggio di nervi nei distretti da trattare etc.

La tossina agisce sulla placca motoria del muscolo, con azione di inibizione del movimento e conseguente paralisi “transitoria” di quel particolare muscolo trattato. Non vi è inibizione del dolore o della sensibilità in genere. E’ ovvio che, se andiamo a trattare muscoli della regione buccale (quelli che si trovano intorno alla bocca), con l’intento di spianare le rughette della bocca o quelle del mento l’effetto sarà disastroso: impossibilità al sorriso (al posto del quale apparirà un ghigno, con contrazione del muscolo orbicolare superiore, mentre l’inferiore sarà immobile), impossibilità o difficoltà a pronunciare determinate lettere come la p o la f, impossibilità a masticare correttamente etc. Ecco perchè il terzo inferiore del volto non è indicato al trattamento con la tossina botulinica.
botulinoIl terzo superiore del volto invece è un candidato stupendo per la tossina: spianamento della fronte, spianamento delle “zampe di gallina”(rughe periorbitali laterali).

Ma anche qui, attenzione, il chirurgo plastico o il medico estetico devono conoscere perfettamente le zone da trattare, per ovviare all’antiestetica caduta della palpebra superiore o al prolasso della rima palpebrale inferiore, o ancora all’immobilità del sopracciglio, che danno allo sguardo quella fissità inespressiva che sa di “artefatto”.

E allora fare il trattamento o non farlo?
Sicuramente sono favorevole, ma sottoponetevi al trattamento in mani esperte!